Il restauro della statua di "Santa Filomena"

Restauratore: Paolo Schettino di Maratea

Data restauro: febbraio 2020

RelazioneLa statua lignea di Santa Filomena, opera di scuola napoletana del XVIII secolo, risultava essere in uno stato di degrado dovuto al parziale attacco di insetti xilofagi, specialmente sul viso e sulla parte inferiore del manufatto dove il sudiciume aveva offuscato i disegni floreali originali.

Sul mantello vi era un parziale distacco della mestica (l’insieme di vari colori diluiti che servono a preparare il legno prima della pitturazione) con conseguente sollevamento della pellicola pittorica, una caduta parziale della doratura sul petto e sulle fasce esterne in argento.
Il restauro è consistito
-) nella pulitura dell’opera al fine di eliminare polvere e sudiciume vario
-) prefissaggio della pellicola pittorica al suo supporto ligneo
-) velinatura parziale sulle zone a rischio caduta particelle di colore con l’uso di carta giapponese e colletta sciolta in acqua
-) disinfestazione e consolidamento con uso di sostanze chimiche antitarlo (permetrine) e indurenti (paraloid B72 sciolto in cloretene nelle opportune percentuali) mediante iniezione o spennellatura
-) revisione statica dell’intero manufatto e la risarcitura delle lesioni con l’utilizzo, dove necessario, di piccoli inserti e ancoraggi in barrette di legno realizzati con idonei legnami della stessa natura dell’originale
-) stuccatura delle macro lesioni a base di gesso di Bologna e colla di coniglio passata a caldo
-) integrazione pittorica effettuata a selezione cromatica con colori ad acquerello (Winsor e Newton)
-) verniciatura finale di protezione.

Particolare del volto, prima  dopo il restauro